domenica 1 marzo 2015

Orti urbani a Treviso nel 1826 - Analisi della produzione

Atti preparatori del Catasto Austriaco - (Regno Lombardo Veneto, 1826)
"Analisi sul prodotto degli orti della Città di Treviso"
Copertina del fascicolo
Durante le operazioni preparatorie del Catasto Austriaco, negli anni ’20 del XIX secolo, furono analizzati nel dettaglio prodotti, spese e ricavi di tre grossi orti esistenti in città: l’orto detto "Al Gesù" che si trovava nell’omonima contrada nei pressi dell’attuale Istituto tecnico Riccati, fra via San Nicolò e il fiume Sile; l’orto Pasetti presso porta Santi 40 (nell’attuale “città giardino”) e l’orto Manenti presso porta Altinia.
Ulteriori informazioni sulla "campagna in città" a pag. 282 di Sile, alla scoperta del fiume, 1989. Qui riporto i dati relativi all'orto del Gesù, che confermano come i radicchi fossero sì presenti a Treviso nella prima metà dell'Ottocento, ma considerati alla pari di erbaggi comuni, senza alcuna particolare rilevanza economica.


L'orto "del Gesù" (o "al Gesù", come scritto sulle carte originali)
a Treviso, nei pressi del Sile, a sud dell'attuale Istituto Riccati.
Mappa della città di Treviso di Bernardo Salomoni, 1826.
(Biblioteca comunale di Treviso - Ringrazio il dr. Gianluigi Perino)
Google Maps 2013 - Delimitata in rosso l'area in cui sorgeva l'orto del Gesù .

Nelle due foto vediamo l'area in cui sorgeva l'orto del Gesù, a Treviso città, nel 1826 e nel 2013. L'orto (particella n. 1827 del Catasto Austriaco), era adiacente alla omonima chiesa e convento già appartenenti all'ordine dei Francescani Osservanti. Gli edifici monastici, costruiti all'inizio del Cinquecento, vennero incamerati dall'erario in età napoleonica (inizio '800) e trasformati in caserma (n. XXVII, nella mappa Salomoni) e magazzini militari che a loro volta furono demoliti per cedere il posto all'istituto tecnico Riccati nel 1920. (Cfr. Giovanni Netto, Guida di Treviso, Lint, 1988, pp. 400-402). 

L'articolo di Giorgio Renucci (Sportrevigiano, 20 dicembre 2013) 
ricorda i tentativi fatti da Gerolamo Botter (padre di Mario)
e dall'abate Luigi Bailo per salvaguardare gli affreschi esistenti 
nella chiesa del Gesù, a Treviso,
prima dell'abbattimento del complesso monastico degli Osservanti
per lasciar posto all'Istituto Tecnico Provinciale Pareggiato "Jacopo Riccati"
inaugurato il 7 novembre 1923. (Vedi biglietto d'invito all'inaugurazione)


Scheda dell'Orto al Gesù


Orto Al Gesù, Treviso - Produzione 1826
Bisi, Fagiuoli, Sparisi, Seleno, Creno, ecc. 


 Trascrizione 

Analisi
Dell’Orto al Gesù di Proprietà
della Comune, e Regia Città di
Treviso. In Mappa alli N.
1398 = 1394 = e 1395 =
Pertiche N. 5.53 (1)
---
Annuo prodotto
del suolo



Quantità

600

Prodotto

Libbre (2) di Bisi con la costezzia [piselli con la buccia]
Valore
unitario

0,06
Valore
complessivo

36,00 (3)
200
dette di Fagiuoli in grano [200 libbre di fagioli sgranati]
0,09
18,00
70
Manipoli di Sparisi  [asparagi]
0,80
56,00
80
Libbre di Fragole
0,18
14,40
100
Mazzi di Seleno [sedano]
0,06
6,00

Per ricavo degli Erbagi minuti cioè
Radichi,(4) Insalate, e Simili in complesso

64,00

Dal Creno [cren, rafano - Armoracia rusticana]

4,00
4000
Piante di Brocoli
0,03
120,00

dai Pevaroni

4,00
15
Piante di varj frutteri d’incalmo
che si ricavano dalla conserva [appezzamento riservato a vivaio]

9,00

dal Frambuè [lamponeto]

3,00

dalle Cipole

30,00

dal Aglio

3,00

dalli Fiori

16,00

dalla vendita di varie qualità di Sementi

12,00


Totale del suolo
395,40

Un dato balza all'occhio in questo elenco: la mancata presenza nel 1826 di ortaggi di cui oggi si fa grande uso, cioè pomodori, patate e melanzane. 
Tranne un quantitativo pressoché simbolico di "pevaroni", niente solanacee. Eppure dalla scoperta del Nuovo Mondo (da cui provengono pomodori, patate e peperoni) erano passati più di tre secoli. È un' ulteriore conferma di come i consumi e le mode alimentari cambino con il tempo; e questo vale non solo per il nostro pregiato radicchio rosso di Treviso, che all'epoca - a Treviso - tanto pregiato non era.
Gli ortaggi più coltivati erano i piselli (6 quintali a baccello intero), i fagioli (2 quintali sgranati), i broccoli (4000 piante). Discreta anche la produzione di uva da tavola (14 quintali e mezzo). Da segnalare l’elevato valore degli asparagi.
A prima vista la quantità della produzione può sembrare esagerata ma, tenendo conto che si tratta di un documento con finalità fiscali (determinare il valore del suolo in vista del nuovo catasto) va da sé che semmai c’è il pericolo inverso, cioè che venga dichiarata una produzione più bassa di quella reale.
In ogni caso va ricordato che pur essendo un orto, la sua superficie era pur sempre di oltre un campo trevigiano (mezzo ettaro). E per di più di un terreno particolarmente fertile, con falda acquifera superficiale, a poca distanza dal fiume, arricchito da un “concime scelto” che è facile immaginare provenisse dai vicini stalli dei cavalli.

Orto del Gesù, Treviso - 1826
Prodotto del soprassuolo e spese

   Trascrizione 
Prodotto del soprasuolo


Quantità



1450 
Prodotto


Libbre d’Uva sielta [scelta] detta da bilancia (uva da tavola)
Valore
unitario

0,06
Valore
complessivo

87,00
700
dette di Frutta di varie qualità
0,08
56,00

dette dalle Ficaglie [varie qualità di fico]

6,00
500
Fassinette provenienti dalla pottatura delle Viti
0,02
10,00


[Totale]
Prodotto complessivo
159,00

554,40


Deduzioni
Spese Sforzose


8
Carra di Concime Sielto
6,00
48,00
360
Canne così dette Latole da porsi orizzontalmente alle Viti
[0,05]
18,00
360
Pali secchi detti Scaloni da porsi verticalmente alle stesse Viti
[0,06]
21,60
360
Palme seche dette Frasche per il medesimo oggetto (5)
[0,02]
7,20
300
Palme come sopra dette Frasconi servienti per li Bisi
[0,06]
18,00
100
Manipoli dette stroppe di Salice
0,06 [?]
10,00

Per acquisto delle piantine Selvatiche ad uso della conserva dei frutti d’incalmo, Sementi di varie qualità che non riescono in questo fondo
0,10 [?]
10,00


Complessivo delle spese forzose
132,80
                                                                                                                                                                                                                                                                                           
                                                               
                                                                                                                          
 Trascrizione                                          

Riporto     £ 132,80       £ 554,40

Mano  dopera

N. 220 Giornate annue  d’un Uomo Ortolano per la solcatura, potatura delle Viti, mandopra, raccolta dei frutti, e Simili, in ragione  [di Lire austriache al giorno] 1,14 - [Totale]  £.250,80
Per una Donna in assistenza sul medesimo oggetto, per la raccolta delle Erbe e vendita alla Piazza di tutti li prodotti giusto l’usitato il 20 per cento [?] - £ 111,28
[Totale manodopera] 362,08
[Spese complessive] 494,88
Residuano depurato £ 59,52
Aggiungasi quello che si ricavano dal Legname Secco sopra det.o  - 28,00
Totalità complessiva  £ 87,52




Segue l’analisi dell’orto Pasetti a Santi Quaranta con 700 chili di bisi, 150 di fagioli, 40 mazzi di asparagi, 200 “manipoli” di sedano e 300 “reste di cipolle …



NOTE

(1) Una pertica (censuaria) = 1000 metri. La superficie dell’orto del Gesù era quindi di 5530 m2.
(2) Una libbra (censuaria) = 1 kg.
(3) Lire austriache.
(4) I radicchi - evidentemente non ancora considerati alla stregua del “radicchio rosso di Treviso” contemporaneo - sono equiparati agli “erbagi minuti” il cui ricavo complessivo, pur doppio di quello di piselli e cipolle, è circa metà di quello dei broccoli.
(5) Atole (latole = pertiche), scaloni e frasche ci ricordano come, nella prima metà dell’800, il filo di ferro fosse ancora escluso dai filari di viti. Nel nostro caso le viti erano sostenute da pali secchi (scaloni) e i tralci s’intrecciavano fra loro, con l’aiuto di àtole di salice, formando dei festoni, delle lunghe collane che si possono intravedere osservando i particolari della mappa di Salomoni.
Questo tipo di filari, in genere con le viti maritate ad alberi (piantata padana), caratterizzava anche gran parte della pianura padana.




*  *  *


PESI e MISURE pre-unità d'Italia

Il paragrafo 2 delle Nozioni Generali Territoriali degli “Atti preparatori” del Catasto Austriaco è dedicato ai PESIQuesto il testo integrale:


«Due pesi vi sono in corso in questa Città di Treviso, cioè la Libbra grossa, e la sottile.
La Libbra grossa viene usata nelle vendite dei commestibili, nel peso delle granaglie ed altro.
La Libbra sottile nelle vendite di generi Coloniali, e Seta.
La Libbra grossa si divide in Oncie 12 ed ogni oncia in Caratti 192.
La Libbra sottile si suddivide pure in Once 12, e l’Oncia in Caratti 121 ½
[Fin qui le misure di peso usate a Treviso nella pratica corrente. Il Catasto Austriaco usa però - per le misurazioni ufficiali - il nuovo sistema
metrico decimale adottato in Francia dal 1795. Quindi…]
La Libbra grossa di Treviso corrisponde a Kilogrammi, o Libbre nuove Metriche, ossiano Decimali:  0, (Once) 5, (Grossi) 1, (Denari) 6, (Grani) 7
[Cioè: 1 libbra grossa = 516,7 grammi, con ulteriori suddivisioni in once e caratti nell’uso corrente]
La Libbra sottile corrisponde a: [nuove libbre metriche] 0, (Once) 3, (Grossi) 3, (Denari) 8, (Grani) 9
[Cioè: 1 libbra sottile = 338,9 grammi] »


Pesi e misure a Treviso nell'800 (sec. XIX)
da: Atti Preparatori del Catasto Austriaco,
Nozioni Generali Territoriali. Paragrafo 2. PESI
Città di Treviso, 1826. ( Archivio St. Venezia)
pesi, misure, metrologia, Treviso 1800


Tabella di conversione di pesi e misure 
al nuovo sistema metrico-decimale, tratta da:
Carlo Zamara , Manuale di calcoli fatti pei ragguagli sulle misure e pesi
del Regno Lombardo-Veneto e di Vienna, fornito di tavole per la conversione
delle misure agrarie in quelle del Nuovo Censimento
,
Padova, Tipografia del Seminario, 1847 - (Google Libri)

Metrologia, 1800

Il sistema metrico decimale, in vigore in Francia dal 1795, venne recepito con legge 27 ottobre 1803 del napoleonico Regno d’Italia e successivamente adottato - in maniera ufficiale, ma con difficoltà nella pratica quotidiana - anche dalle amministrazioni del Lombardo Veneto [e italiana poi]. (Zamara, 1847, pp. 6-7).
Carlo Zamara era Direttore dell’I.R. Scuola maggiore maschile di Vicenza e già ufficiale di Marina e professore di matematica, socio di varie Accademie” (Zamara, 1847, frontespizio).


1 commento:

  1. Buongiorno, per chi fosse interessato dispongo in eredità del volume sopra citato "Manuale di calcoli fatti pei ragguagli sulle misure e pesi del Regno Lombardo-Veneto e di Vienna" del 1847, chi fosse interessato mi contatti che mando le foto aleguida82@yahoo.it

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