Sino a
una trentina d’anni fa la stalla, presente in ogni famiglia di contadini
(val la pena ricordarlo perché oggi, nell'area di produzione del radicchio, oltre ad essere rari i contadini
sono ancor più rare le stalle), era il locale in cui avvenivano le fasi
finali della lavorazione
del radicchio rosso tardivo di Treviso: la forzatura-imbianchimento (messa in bianca) e la pulizia-"toelettatura" (curar radici), prima del
lavaggio all'aperto nell'abbeveratoio (lebo) e del confezionamento in cassette di legno.
Didascalia originale: Radicchio "in bianca" in una stalla (Coltivatore: Sartorato Ferdinando di Dosson) La Gazzetta del Contadino, 22.12.1929 |
'Na busa de radici in bianca (mazzi di radicchi rossi legati con le strope [vimini] e messi a maturare in stalla su un letto di letame). Ferdinando Sartorato, Dosson 1929 - La Gazzetta del Contadino. |
Ferdinando
Sartorato di Dosson (1873-1937), oltre che produttore, era anche un
raccoglitore-venditore che riforniva la piazza di Milano.
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Un nipote di Ferdinando, Paolino Sartorato, è stato l'animatore-fondatore e il primo presidente della
Associazione Produttori Radicchio Rosso di Dosson che, fra l'altro, organizza ogni anno la Festa
che chiude il ciclo delle manifestazioni dedicate al Radicchio rosso di
Treviso. Paolino Sartorato è inoltre il papà del gestore della Trattoria al Sile a Casier.
Lavorazione del radicchio rosso di Treviso, tardivo. Maturazione finale in stalla (a casa mia, gennaio 1985) |
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