lunedì 4 marzo 2024

Storia del radicchio rosso di Treviso - Note e bibliografia

Note

1 - Intervista registrata il 24 dicembre 1984.

2 - Giuseppe De Pieri, 1977, pp. 31-33.

3 - La strada che congiunge Dosson al Terraglio.

4 - Intervista registrata l'8 maggio 1992.

5 - Bruno De Peri, Dosson. Intervista del 7 maggio 1992.

6 - Valentino Cocchetto, Dosson. Intervista registrata l'8 maggio 1992.

7 - Intervista registrata il 7 maggio 1992.

8 - A proposito di frati Enzo Demattè avanza l'ipotesi che nei numerosi orti dei monasteri cittadini già da lungo tempo si coltivasse il radicchio rosso «risultato di un imbianchimento del 'moro' di tipo analogo a quello delle lattughe... ottenuto secondo un procedimento gelosamente custodito». Quando poi, alla caduta della Repubblica di Venezia ci fu la soppressione dei monasteri, «un certo numero di frati ortolani o di servizi del convento si trovò disoccupato e costretto, per vivere, a mettere a frutto nascoste abilità: forse anche relative alle loro straordinarie culture di radicchi». (Demattè, 1992, p. 170)

9 - Registrazione 24-12-1984

10 - Fappani, 1817, p. 147.

11 - Bianchedi, 1961, p. 38. Aurelio Bianchedi era capo dell'Ispettorato Agrario di Treviso.

12 - A meno che non s'intendano per prove l'accenno a un'insalata «di fusto alto, grosso e tenero assai», di cui parla Salvatore Massonio nell'Archidipno, ovvero dell'insalata e dell'uso di essa. Cit. in Rorato, 1991, pp. 45-46. Oppure la lettera del Petrarca, citata da Evaristo Jelmoni nel Gazzettino del 15-12-1967, con la quale il poeta, volendo invitare a cena Agapito Colonna scriveva: «sarà un pasto sul gusto di Virgilio, composto di mele mature, castagne, latte fresco, radice trevisana e ci sarà anche una lepre venuta chissà donde…».

13 - Archivio di Stato Treviso, Corporazioni religiose soppresse, S. Nicolò, b. 41. Anche Giorgio Palmieri, 1992, pp. 5-6, afferma che il radicchio di Treviso era all'epoca sconosciuto nelle mense dei patrizi veneziani.

14 - Citato da Maffioli, 1983, p. 120. Anche se non propriamente del radicchio, Mattioli parla comunque dell'Endivia, che «… è di due sorti. Una selvatica, la quale si chiama picra, e cicorea, e un'altra che fa frondi più larghe, che si semina… Restringono e infrigidiscono ambedue, e convengonsi allo stomaco. Cotte, e mangiate con aceto ristagnano il corpo… Tutte queste spetie impiastrate per se sole e con polenta, vagliano a dolori della bocca dello stomaco. Giovano alle podagre, e all'infiammagioni degli occhi. Impiastransi insieme con le radici, utilmente in su le punture de gli scorpioni, e in su'l fuoco sacro, mescolate con polenta». Mattioli, 1604, pp. 527-28. [Nel luglio 1992 l'edizione precedente dei Discorsi di Mattioli conservata alla Biblioteca Comunale di Treviso era in restauro].

15 - Ortensio Lando, Commentario delle cose più notabili d'Italia, Venezia, 1884, cit. in Fappani, 1819, p. 93.

16 - Bartolomeo Burchelati, Il Ternario overo l'ethimologia di Trevigi – Dialogo, Treviso, 1612, cit. in Demattè, 1992, p. 149.

17 - Agostinetti, 1717, pp. 191-192.

18 - Benetti, 1760.

19 - Archivio di Stato Venezia, Atti preparatori del Catasto austriaco, Comuni censuari di Dosson, San Lazzaro e Treviso.

20 - Verso il 1860, l'Orto del Gesù sarà ceduto dal Comune di Treviso all'Istituto Turazza. Cfr. Semenzi, 1864, p. 352.

21 - Entrambe le testimonianze in Giacinto Cecchetto, Altivole, 1988, p. 175.

22 - Sui Comizi agrari, cfr. Lazzarini, 1983, pp. 40-46 e “Rassegna di fonti”.

23 - Condizione agricola del Distretto di Treviso nell'anno 1870 in risposta ai quesiti della Circolare Ministeriale N. 151, in “Bollettino del Comizio Agrario di Treviso”, n. 4-5/1871, p. 70.

24 - Il viaggio inaugurale della linea ferroviaria Treviso – Venezia avvenne il 14 ottobre 1851, tra due ali di folla valutata in 20.000 persone. (Gazzetta Uffiziale di Venezia, 19 ottobre 1851).

25 - Il concorso fu bandito il 24 ottobre 1878 e gli elaborati furono esaminati dalla Giunta il 15 luglio 1880. Cfr. Lazzarini, pagine 52 e 54.

26 - Recenti ricerche hanno confermato l'azione depurativa, diuretica e lassativa del radicchio, dovuta a principi amari terpenici presenti nelle sue foglie. Del radicchio risulta inoltre essere particolarmente prezioso l'elevato contenuto di antocianine, che oltre a possedere un'azione antiallergica , antinfiammatoria e antivirale, hanno dimostrato di essere «sostanze rilascianti la muscolatura vasale arteriosa e venosa» e di avere quindi un'azione antitrombotica. Ovviamente queste proprietà vengono sfruttate appieno da un consumo del radicchio crudo. (Virgilio Bettini, Mariangela Broi, Roberto Benetti, 1989)

27 - Monografia per l'Inchiesta Jacini, relativa ai Distretti di Asolo, Castelfranco, Montebelluna e Treviso, pubblicata in Lazzarini, pp. 168-221.

28 - «Tal prodotto forzato si ottiene presso a poco coi mezzi seguenti:
1° letaminatura abbondante di stallatico non fermentato e specialmente cavallino; 
2° lavorio profondo eseguito a vanga; 
3° ammanimento regolare del suolo per aiuole disposte a colmata; 
4° coprimento del radicchiaio con concime fermentato e terriccio, prima delle brine invernali». (Lazzarini, 1983, p. 187)

29 - Francesco Cirio (Nizza Monferrato, 24 dicembre 1836 — Roma, 9 gennaio 1900, fondatore dell'omonima azienda di conserve. [Wikipedia – Nota aggiunta nel 2008]

30 - Il contadino, giornale di agricoltura pratica, bimestrale, organo del Comizio Agrario di Treviso.


Bibliografia


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